Impianto di riscaldamento: meglio autonomo o centralizzato?

Con l’autunno, iniziamo a parlare di riscaldamento per la casa e come sempre, è inevitabile chiedersi quale sia la soluzione migliore.

In questo articolo parleremo di riscaldamento autonomo e centralizzato e quale sia la soluzione migliore a seconda delle proprie esigenze.

Impianto di riscaldamento autonomo

Iniziamo analizzando il riscaldamento autonomo.

Un’abitazione, dovrebbe essere dotata di questo tipo di riscaldamento, quando l’impianto è collocato all’interno della casa e viene utilizzato di fatto per riscaldare solamente la propria casa.

Nel maggiore dei casi, un impianto di riscaldamento autonomo possiede una caldaia alimentata a metano, collegata ad un sistema di tubi e caloriferi utilizzati per riscaldare tutto l’appartamento.

Con questo riscaldamento, la persona può decidere liberatamene se utilizzare l’impianto a seconda delle condizioni climatiche.

A esempio, nelle giornate fredde si può tenere l’impianto acceso anche per diverse ore, mentre in giornate in cui il freddo invernale non è così pungente possiamo anche decidere di non attivarlo.

Il consumo di metano del riscaldamento è perciò legato alle scelte che una persona fa, in base appunto alle proprie esigenze che, come abbiamo detto, presenta una piena libertà di controllo del sistema.

Mediamente, una famiglia che utilizza questo tipo di riscaldamento, consuma circa 1.000 metri cubi di gas all’anno, per un costo totale di 1000 euro circa.

Comunque sia, il consumo effettivo dipende da tanti fattori come, ad esempio, il tempo di utilizzo dell’impianto, la grande abitazione da riscaldare e la tariffa del gas.

Impianto di riscaldamento centralizzato

Questa tipologia invece presenta aspetti completamente diversi rispetto al riscaldamento autonomo.

Questi impianti possiedono una caldaia comune di grandi dimensioni che serve più abitazioni ed un sistema di tubazioni in grado di  raggiungere tutti gli appartamenti collegati.

Si tratta perciò di un impianto ideale per condomini con tanti appartamenti essendo un impianto molto grande e radicato in cui richiede locali dedicati alla caldaia e una manutenzione costante garantendo un funzionamento corretto per tutto il periodo invernale.

Questa tipologia di impianti presentano una maggiore efficienza nelle caldaie e di conseguenza un costo minore per gli utenti a parità di calore prodotto.

A differenza del riscaldamento autonomo, il quale può essere gestito liberamente, il riscaldamento centralizzato costringe l’utente a dover rispettare le decisioni condominiali così come le indicazioni comunali per quelli che sono gli orari di accensione e spegnimento dell’impianto.

Secondo legge, gli impianti di riscaldamento centralizzati dovrebbero presentare un contatore di fornitura di calore o un sistema di regolazione e contabilizzazione individuale per ogni radiatore di un appartamento.

Per concludere, la principale differenza dipende da diversi fattori, in base alle esigenze e alla vita di ogni persona.

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